Mantegna “uno di noi”: le origini di un artista

Da Isola di Carturo a Isola Mantegna: uno scrigno di cultura e arte nella provincia veneta, valorizzato dalle scelte lungimiranti – compiute nell’arco di decenni e sin dagli anni Sessanta – del sindaco Paolo Toffanin, scomparso a fine 2023

Andrea Mantegna, il “solenne maestro”, nasce nel 1431 a Isola di Carturo. Secondogenito del falegname Biagio, troppo povero per pagarsi una scuola, all’età di undici anni Andrea Mantegna inizia a compiere il suo apprendistato artistico nella bottega di Francesco Squarcione, dove impara il latino e studia i frammenti di sculture romane. Da tale insegnamento discende lo stile scultoreo delle sue opere, comprese le incisioni. Il giovane Andrea diviene il suo allievo prediletto, avendone intuito, oltre l’apparente irruenza, il talento e l’incontenibile genio creativo. Non è per niente maneggevole né facile da intaccare nella sua precoce solidità. Sentendosi oscuramente provocato, al tempo stesso, dal suo temperamento ribelle e istintivo, lo Squarcione sottopone il figlio adottivo ad una disciplina ineguale e stancante. Andrea insorgeva, poi doveva tacere. Ogni colpo d’ira sfociava vigorosamente nel mare delle possibilità del suo genio. Da parte sua lo Squarcione di tali contrasti si gloriava se anni dopo, quando la fama del Mantegna era stabilita, gridava ai suoi allievi tra promessa e mi­naccia: “Ho fatto un omo de Andrea Mantegna come farò de ti!”.

Isola di Carturo è un angolo d’Italia chiamato oggi Isola Mantegna, frazione di Piazzola sul Brenta, uno scrigno di cultura e arte nascosto in terra veneta. Nel dicembre 1962 infatti, proprio in ragione della rilevanza storica del luogo, per favorirne la tutela e la valorizzazione, con delibera votata all’unanimità dal Consiglio comunale, la comunità di Piazzola sul Brenta avviò la procedura amministrativa indirizzata al Capo dello Stato per “cambiare l’attuale nome della frazione di Isola di Carturo in quella di Isola di Mantegna, che meglio risponde alle sue gloriose tradizioni storiche”. Le istanze della cittadinanza furono accolte nel Decreto del 27 ottobre 1963, n.1737 firmato dal Presidente della Repubblica Antonio Segni, il quale stabiliva appunto il “Mutamento della denominazione della frazione di Isola di Carturo comune di Piazzola sul Brenta  in Isola di Mantegna” (PD).

Determinante fu l’impegno tenace e la lungimiranza dell’allora sindaco Paolo Toffanin: convinto che non sia possibile tutelare ciò che non si conosce, fondò, insieme ad altri, l’Associazione Amici di Mantegna.

Molte le iniziative di divulgazione e sensibilizzazione realizzate in collaborazione con le scuole di Piazzola, promosse dall’Associazione insieme al “Comitato Isola Mantegna”. Tra gli eventi più significativi, la manifestazione svoltasi il 18 settembre 2016, in occasione della consegna e affissione presso la Chiesa dei SS. Matteo e Gottardo di Isola di una riproduzione dell’affresco attribuito al grande pittore rinascimentale, inedito al Museo Jacquemart-André di Parigi e acquistato come strappato dalla casa Mantegna. La riproduzione fu un omaggio di Paolo Toffanin alla popolazione del paese, insieme ai cartelli turistici con l’indicazione “Città nata­le di Andrea Mantegna”. Il suo impegno civile e sociale per Piazzola sul Brenta, e in particolare per Isola Mantegna, è stato sempre orientato dalla “bussola” della cultura, intesa non come consumo ma produzione, diffusione e scambio, in quanto espressione di un’energia diffusa nella comunità da cui origina, permettendo così di mettere in movimento la cittadinanza nel nome di Andrea Mantegna, da lui definito “uno di noi”.

Instancabile e attento alle in­novazioni, nel corso degli ultimi anni Paolo Toffanin stava assistendo ad una fioritura di iniziative nel segno e nel nome del grande pittore, in continuità con la traiettoria da lui inaugurata negli anni Sessanta.

In questa direzione il progetto “Mantegna on life, dalla tela al pixel”, presentato durante il Convegno “Digital Mantegna”, svoltosi a Villa Contarini nell’ottobre 2021 con il patrocinio della Fondazione Ghirardi e della Biblioteca comunale di Piazzola. L’obiettivo del progetto è facilitare la fruizione di alcune opere di Andrea Mantegna attraverso le cosiddette digital humanities, strumenti e tecnologie virtuali rivolte alle scuole, ai ragazzi, ai professionisti e a tutti coloro che desiderano guardare all’artista e alla sua tecnica, in una prospettiva assolutamente innovativa e moderna. Il 21 settembre 2023, poche settimane prima della sua scomparsa, Paolo Tof­fanin si trovava a Isola Mantegna per il tradi­zionale appuntamento commemorativo dedicato all’artista. Con l’occasione aveva donato al Comune 39 incisioni di opere mantegnesche del XVI-XVIII secolo, che sarebbero dovute confluire nella mostra che l’amministrazione comunale stava organizzan­do con lui presso il Centro culturale Biblioteca, intitolata proprio al Mantegna. Il suo sogno era e rimane, per coloro che vorranno contribuire a concretizzarlo in futuro, quello di realizzare un Centro studi e un museo delle incisioni di Andrea Mantegna a Piazzola sul Brenta, rivolto soprattutto ai giovani, per stimolarli e avvicinarli alle opere del grande pittore.

La mostra delle incisioni di Andrea Mantegna, inserita nell’ambito del progetto “Mantegna On Life”, è stata inaugurata il 25 novembre 2023 e aperta al pubblico fino al 5 gennaio 2024. Ai visitatori il dono del catalogo curato da Barbara Ceccato, in cui afferma che la pittura di Andrea Mantegna ha prodotto un profondo mutamento nell’arte italiana e straniera. Il suo stile, il senso dello spazio, gli effetti scenografici e monumentali, il disegno minuzioso e attento ai particolari, i colori accesi e contrastanti hanno influenzato tutta l’arte a lui contemporanea e quella successiva. Ciò è stato possibile, per centinaia di anni, grazie a incisioni come quelle che vediamo oggi in questo catalogo: riproduzioni fedeli e dettagliate delle opere mantegnesche circolarono per tutta Europa tra le mani di artisti e studiosi, che poterono in tal modo studiare e assorbire la tecnica di Andrea Mantegna.  

Lo stile scultoreo delle sue opere, comprese le incisioni, sono gli aspetti che interessarono maggiormente Paolo Toffanin. Prova ne sono la collezione delle  incisioni di opere mantegnesche del XVI-XVIII secolo e un dettaglio ricavato da uno degli affreschi della Cappella Ovetari nella Chiesa degli Eremitani a Padova, San Giacomo e il Giudizio dalle storie di San Giacomo. Tale particolare ispirò una scultura in marmo, opera di un artigiano di Valbrenta, paese in Valsugana in provincia di Vicenza, diventata successivamente il logo dell’Associazione Amici del Mantegna.

Le manifestazioni dedicate al Mantegna continuano e, il 10 maggio 2024, sempre a Piazzola sul Brenta in una stupenda sala di Villa Contarini, con la perfetta organizzazione della Fondazione G.E. Ghirardi, viene inaugurata la mostra “L’impronta di Andrea Mantegna”. Con riferimento alla piccola tavola dipinta, oggetto dell’esposizione, Fabrizio Magani sopraintendente Archeologia e Belle arti di Venezia scrive: “Un dipinto, il restauro e un nome” verrebbe da intitolare l’iniziativa, parafrasando un celebre saggio ancora del vecchio Federico Zeri (“Due dipinti, la filologia e un nome”). Non tanto perché sia sicura l’attribuzione della tavola del Correr ad Andrea Mantegna, piuttosto perché il metodo del processo conoscitivo, che ancora oggi ci fa riflettere sul grande pittore nella sua terra d’origine, è credibile.

All’apertura della manifestazione, amabilmente condotta dal direttore della Fondazione Ghirardi Dino Cavinato, hanno partecipato diverse personalità della cultura e dell’arte di Venezia. Interessante è ciò che ha detto, tra l’altro, Mariacristina Gribaudi, presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia, in quanto spiega la storia della piccola tavola con queste parole: La Fondazione Musei Civici di Venezia ha come compito principale, affidatole nel 2008 dal Comune di Venezia, conservare e valorizzare l’immenso patrimonio storico-artistico pertinente agli undici musei civici; compresa la parte delle collezioni che, per varie ragioni, non esposta, ma è attentamente custodita nei depositi. È qui che il continuo lavoro di studio e restauro condotto da responsabili e conservatori della Fondazione ha spesso fruttato vere importanti scoperte. Potrebbe essere la stessa felice sorte di questo piccolo dipinto su tavola, Madonna col Bambino Gesù, San Giovanni Battista fanciullo e sei sante, già appartenuto alla favolosa collezione nel 1830 lasciata alla Città da Teodoro CorrerQuest’ultima storia appassionante inizia quando il nostro conservatore del Museo Correr ha colto dalla poco leggibile superficie della tavola dipinta, alterata dalle vicende del suo ignoto ma certo travagliato passato, alcuni indizi che presagivano un’opera di non comuni valore e interesse. Oggi l’affascinante dipinto, integralmente recuperato dal lungo e difficile restauro, condotto sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, è presentato per la prima volta al pubblico nella stupenda ‘Versailles’ dei patrizi veneziani Contarini a Piazzola: una preziosa mostra-dossier, la prima di una serie di iniziative di studio e di approfondimento, programmate in sinergia da Fondazione Musei Civici e Fondazione Ghirardi.

Sono certa che sarebbe stato il sogno di Paolo Toffanin assistere anche a quest’ultima manifestazione, coronamento di decenni di impegno per far emergere sempre più grande la figura del  pittore rinascimentale di Isola di Mantegna, uno di noi.

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