Se dalla morte rinascesse la speranza?

Sicuramente è presto per definire “miracolo” l’incontro, nella Basilica di San Pietro, tra il presidente americano Donald Trump e il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelenskyj, nelle ore dei funerali di Papa Francesco: sarà necessario valutarne, nelle prossime settimane, gli effettivi sviluppi.

Ma è impossibile non cogliere la potenza simbolica ed evocativa di un’immagine, per molti aspetti storica, nella quale i due protagonisti sembrano colloquiare in confidenza, sottovoce come si conviene al luogo e al momento, su due piccole sedie che qualcuno avrà fornito loro al volo e fuori da qualsiasi protocollo.

Soltanto un’altra volta, nell’anno 1700, un pontefice era morto durante l’anno del Giubileo. Questo, aperto lo scorso Natale e che si chiuderà con la prossima Epifania, è intitolato alla Speranza e vogliamo augurarci che tutti, credenti e laici, possano percepirne almeno un soffio, un brivido, un desiderio affinché si riaffermi in ciascuno, e soprattutto nei governanti delle nazioni, quella “buona volontà” che ristabilisca – in Europa, in Palestina, in Africa, ovunque – la Pace sulla terra.

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