Gli “Italian Brain Rot” sono davvero il nostro Made in Italy più famoso?
Italian Brain Rot è una moda nata sui social media e consiste nella creazione di memi, ossia di elementi culturali che vengono trasmessi per imitazione. Essi trovano consistenza in immagini e in testi privi di senso, spesso volgari o blasfemi, il cui scopo è quello di individuare contenuti volutamente assurdi ed ossessivi.
Si tratta di una rivisitazione italiana del concetto di “Brain Rot”, per indicare il presunto deterioramento dello stato mentale o intellettuale di una persona, dovuto al consumo di materiale, banale e poco impegnativo, circolante su internet. Le strane figure, metà animale e metà oggetto, la cui voce metallica recita frasi illogiche in forma di filastrocca dalla rima baciata, stanno catturando l’attenzione del giovane pubblico di TikTok, di Instagram e di Reddit, incapace di sottrarsi all’influenza del loro aspetto grottesco.
Così Tralalero Tralalà, lo squalo con le sneakers – nato a gennaio 2025 da un account TikTok, ora cancellato – è diventato virale, con milioni di likes, per la filastrocca dove è racchiusa una bestemmia. Inoltre, marchi di lusso e squadre di calcio, come l’Atletico Madrid, lo utilizzano per i loro contenuti pubblicitari. Si aggiungono: Bombardiro Crocodilo, l’aereo militare con la testa di un coccodrillo che ha suscitato dibattiti etici per il sottinteso riferimento a Gaza; Ballerina Cappuccina, metà ballerina, metà tazza di cappuccino, moglie del geloso Cappuccino Assassino con le katane nelle mani; Tung Tung Tung Sahur, un pezzo di legno armato di mazza da baseball; Lirili Larila, l’elefante-cactus con i sandali; Boneca Ambalabu, la rana-pneumatico; Bombombini Gusini, l’oca che combatte guerre immaginarie, dotata di motori a reazione e di lanciamissili; Bandito Traktorito, una patata con occhiali da sole e con pistola in mano, alla guida di un trattore; Trippi Troppi Troppa Trippa, una testa di pesce con corpo peloso; Frigo Cammello Buffo Fardello, un cammello con un frigorifero come corpo e ai piedi stivali militari. E così via…
Oltre ad essere accomunati dalle visionarie e sconclusionate immagini, lo sono anche per il gran numero di visualizzazioni, raggiungendo un pubblico sempre più vasto, formato soprattutto dalle generazioni Zeta e Alfa, in preda a una vera e propria forma di dipendenza. In ogni caso, costituiscono “un’irresistibile spinta a consumare incessantemente frammenti di contenuto che si distinguono per la loro irriverenza, per la loro mancanza di logica e, sovente, per una produzione amatoriale, ma che paradossalmente si rivelano estremamente coinvolgenti e difficili da ignorare” (Carla Mascianà, nssgclub.com, 14/04/2025).
Non solo; si diffondono esperti, pronti a stillare classifiche su tali memi e sulle loro filastrocche: poco importa se includono messaggi razzisti o islamofobi. Daniele Polidoro (Wired 18/03/2025), afferma che il video del creator tedesco Tjan (@tjantv), riguardo ai più divertenti brain rot italiani, ha raggiunto quasi sette milioni di visualizzazioni: Bombardiro Crocodilo, Trallalero Trallalà, Trippi Troppi Troppa Trippa, Frigo Cammello Buffo Fardello risultano i vincitori.
Non si sa con precisioni a chi imputare la paternità del fenomeno. Pier Luigi Pisa (repubblica.it/tecnologia/2025/05/02/) risale all’account “@andy.promaxo”, in cui una serie di vocaboli incoerenti, frammentati da insulti e da bestemmie, commentano il breve filmato dedicato a un pupazzo per bambini. Non rileva, tuttavia, un particolare interesse da parte del pubblico. Solo nei primi mesi del 2025, si assiste ad un’ampia diffusione di video, illustrati da parole in libertà e confezionati con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale. Pertanto, non è necessario avere approfondite nozioni informatiche per crearli. Nonostante i nomi pseudo italiani e i riferimenti culturali e linguistici alla nostra nazione, non è certo che tali memi siano frutto dell’intelletto nostrano. In effetti, molteplici sono i creatori internazionali, come Susanu Sava-Tudor – un romeno di ventiquattro anni – il quale pubblica il video di Ballerina Cappuccina, a marzo scorso.
L’inatteso successo di questo bestiario moderno, che offende con armi e con espressioni dall’assonanza italiana, che indossa abbigliamenti firmati, oggetto del giovanile desiderio, sta superando di gran lunga ogni altro prodotto nazionale, conquistando “utenti stranieri che si dicono divertiti pur non capendo nulla di quanto raccontato nelle clip”, così scrive Alessio Caprodossi (Esquire 17/04/2025). Lo testimoniano i tre miliardi di visualizzazioni.
Dispiace davvero constatare come la frizzante atmosfera economica italiana – veneta, in particolare – passi in secondo piano, o sia completamente ignorata. Lo testimonia la nascente Addivate, un hub sorto a Padova nell’aprile 2025, proprio in coincidenza con il diffondersi degli Italian Brain Rot. Grazie all’iniziativa di un gruppo imprenditoriale, vengono trasformati processi produttivi tramite l’utilizzo di materiali avanzati dal recente uso di tecnologie autoctone. Sua caratteristica è, pertanto, una progettazione originale, con una forte riduzione degli scarti e con “una modalità di produzione che potremmo definire “in cloud”, ossia un sistema produttivo in rete capace di gestire le esigenze più complesse” (PadovaOggi, 29/04/2025).
Inoltre, la recente inaugurazione (9 luglio 2025) del nuovo Innovation Centre di Mbt (Midea Business Technology) Climate stabilisce in Padova il punto di riferimento internazionale per la qualità dell’aria e per la ricerca e per lo sviluppo nel mercato “Hvac” (riscaldamento, ventilazione, condizionamento). Un team multidisciplinare di ingegneri, ricercatori, tecnici specializzati elabora soluzioni ad alta efficienza energetica, ma con basso impatto ambientale, per ottenere comfort climatico e sostenibilità ambientale (www.padovaoggi.it/attualita/inaugurazione-innovation-centre-mbt-climate-padova-9-luglio-2025.html).
Sono solo due tipologie di un’economia dinamica – il PIL pro capite è superiore a quello della media nazionale – in cui emerge la forte capacità imprenditoriale di un gran numero di piccole e medie aziende, specializzate nella produzione di beni pregiati come tessuti, gioielli, attrezzature mediche, calzature. Di quest’ultimo settore, ricordo il Distretto Calzaturiero della Riviera del Brenta ‒ composto da 504 aziende che, da anni, continuano ad attrarre importanti marchi stranieri ‒, vero e proprio centro di eccellenza nazionale per la produzione di scarpe di lusso.
Ad esse si affiancano le ditte agroalimentari di antica tradizione agricola – vini, formaggi, frutta e verdura –; operatori turistici che offrono servizi di alta qualità, sostenuti dalla storia culturale, dalle bellezze naturali e dalle città d’arte, disseminate sull’intero territorio veneto. Non è un caso se le zone industriali del Veneto risultano ai vertici della graduatoria nazionale per performance di crescita e di redditività. Ciò si deve anche alla vicinanza tra imprese della filiera produttiva ed al know-how di intere generazioni di appassionati artigiani, che hanno saputo cogliere tendenze, interpretare le necessità dei consumatori e innovare i prodotti per soddisfarli. Un esempio lo offre l’Agugiaro&Figna – nata dalla fusione di due storiche famiglie di mugnai, la padovana Agugiaro, fondata nel 1831 e la parmense Figna sorta nel 1874 –, la cui farina per pizze prodotta dai molini dell’impresa padovana, viene esportata in Australia, in Sudamerica, in Asia e negli Stati Uniti. Uguale discorso per Elda Ricotteria, centenaria azienda veronese specializzata nella produzione di ricotta. Per adempiere alla richiesta di cibi con limitato apporto calorico, ha inventato il Ricomisù, “base di pan di spagna imbevuto di caffè con la ricotta di Elda al posto del mascarpone, per ottenere un dolce leggerissimo e con meno calorie rispetto al tradizionale e rinomato tiramisù” (Paolo Gubitta).
L’Italia, pertanto, è qualcosa di diverso da quanto appare dalla copertina di TikTok o dai diffusi stereotipi che identificano i suoi abitanti, amanti solo della bella vita e del buon cibo, chiacchieroni e sorridenti, pigri, furbetti, creativi ed eleganti, mammoni, gran gesticolatori e urlatori. Italiano è anche l’imprenditore veneto che destina gran parte dei profitti alla ricerca e allo sviluppo di tecnologie innovative nei processi produttivi. Naturalmente, primeggia il digitale per le implicite possibilità che racchiude. Esso, infatti, apre inediti orizzonti in cui anche le idee più ardite possono trovare concretizzazione ed offrire nuove opportunità di lavoro alle giovani generazioni, purché non abbiamo il “cervello fritto” dagli Italian Brain Rot.