Pen International, liberato Ilhan Sami Comak

Il poeta curdo: “Ora posso di nuovo toccare la natura, non solo scriverne”

La notte del 26 novembre 2024, il poeta kurdo Ilhan Sami Comak è stato liberato dal carcere di Silivri dopo i necessari disbrighi burocratici, mentre famigliari e amici lo aspettavano fin dal mattino. Non capita spesso una buona notizia per i nostri scrittori in prigione, non sempre i nostri sforzi vengono premiati. Soprattutto oggi Ilhan è un uomo libero e noi siamo felici per lui!

Avevamo pubblicato il caso del poeta Kurdo Ilhan Sami Comak, giovane studente di geografia arrestato dopo una manifestazione e accusato di far parte del PKK (partito ostile al regime): per questo condannato a 30 anni di detenzione con tempi d’isolamento. Questa condanna avrebbe dovuto chiudersi in agosto 2024 ma ancora sembrava alla commissione giudicante che non fosse pentito abbastanza con motivazioni francamente banali. Quindi la data è stata dilazionata di 3 mesi prima di ottenere la libertà vigilata. L’ultima cattiveria. Ora è libero! E sicuramente la mobilitazione internazionale è servita.

Il Centro Pen Norvegia si è fatto capofila di un nutrito gruppo di Centri PEN che hanno sostenuto attivamente la comunicazione del suo caso, facendolo conoscere nel mondo e aumentandone la reputazione attraverso la pubblicazione delle sue opere, difendendolo presso Ambasciate e col Sindaco di Istanbul nonché l’azione legale di appello, ma anche scrivendo a lui per fargli sentire la nostra vicinanza – tutto questo negli ultimi 5 anni. I 30 anni dietro le sbarre sono stati una quantità di tempo inimmaginabile! Anche per una persona speciale e un poeta importante come lui.

L’abbiamo chiamato al telefono: sembra stanco, dato che è stato portato in una sala della comunità negli ultimi giorni per incontrare e salutare le persone che l’hanno sostenuto. Tutti vogliono vederlo.

Si è avvicinato a un albero e ha detto: “Guarda, ora posso di nuovo toccare la natura, e non solo scriverne”. Ha detto che essere riunito alla sua famiglia è una gioia che non può essere espressa a parole. Ovviamente. Così come uscire in città con le sorelle e fratello, liberamente.

Nel frattempo a Londra viene pubblicato un libro con le sue poesie.

La notizia della liberazione di Ilhan è molto importante anche per la nostra organizzazione, PEN International, se si pensa che i nostri numeri documentati nelle ricerche su guerra, censura e persecuzione fra 2023 e 2024 sono 122: scrittori perseguitati 22, arrestati 26, detenuti 23, sotto processo 14, torturati e a volte uccisi 8. Sono così suddivisi nelle varie aree del mondo:

Africa 14 casi, soprattutto in Repubblica del Congo e Sud Sudan; Americhe 36, con situazioni davvero pesanti in Messico, Nicaragua, Haiti, Colombia, Cuba; Asia e Pacifico 24 tra Birmania, India e Cina; Europa e Asia Centrale 32, dopo l’invasione dell’Ucraina, con la morte della poeta Victoria Amelina; Medio Oriente e Nord Africa 16, situazione peggiorata dopo il 7 ottobre in Israele, Libano, Siria, Egitto.

Noi, del PEN Esperanto, avevamo ricordato Ilhan Sami Comak nel nostro evento del 15 novembre a Milano, all’interno del Progetto Bookcity, con un reading di poesie sue e di altri scrittori detenuti a Cuba come Maria Cristina Garrido, in Egitto come Alaa Abn El-Fattah, e altri che hanno subito condanne e torture come Visar Zhiti, Albania; Maung Yu Py, Birmania; Mosab Abu Toha,Palestina. Un augurio che è stato premiato.

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