Ricordo di Luigi Morato, imprenditore
Una grande determinazione e l’amore speciale per la propria azienda
La recente scomparsa di Luigi Morato mi ha riacceso molti ricordi della esperienza vissuta nell’ormai lontano 2010, quando incontrai per la prima volta il responsabile del personale Guido Prando e il CFO Mario Zilio Grande, uomini che facevano parte della Prima Linea della Morato spa. L’amministratore delegato era Luca Morato e il grande Presidente era, lui il fondatore Luigi Morato.
Da quell’incontro è nata una bellissima collaborazione, durata molti anni, in cui ho potuto apprezzare la società e le persone che la costituivano. L’ambiente era quello di un’azienda familiare proiettata in un’evoluzione manageriale con un passaggio generazionale in atto tra Luigi e Luca che presentava alti e bassi tipici di un rapporto in cui il fondatore palesava certamente una personalità evidente.
I manager di variegata provenienza (dagli storici a chi aveva esperienze in grandi aziende del settore) vivevano la tipica ambivalenza tra Luigi, con il camice bianco della produzione e Luca con il ruolo di AD e impregnato della cultura dell’azienda. Nei corridoi si respiravano, immersi nel tipico odore del panificio, i valori dell’azienda in evoluzione: la frenesia, la voglia di fare, l’energia della crescita, l’orgoglio, l’attenzione verso le persone, la passione per il lavoro….
L’obiettivo della sfida “Insieme alla meta” è stato consolidare la cultura dell’organizzazione, favorendo la diffusione della stessa in primis all’interno degli uffici, allineando i comportamenti. Per fare ciò è stata scelta la contaminazione con il mondo del rugby.
La proprietà, i manager e i collaboratori hanno accettato di vivere l’esperienza con entusiasmo e voglia di fare, pur nella novità e nella richiesta di utilizzare un linguaggio lontano dalle abitudini e quindi dalla propria zona di comfort. Era necessario provocare il cambio di mentalità necessario a sostenere il cambiamento in quanto l’azienda proseguiva il suo percorso evolutivo con l’operazione chiamata “Pan D’Este”.
L’azienda “Pan d’Este” di Villa Estense è stata fondata, nel 1965, dalla famiglia Bertoncello e guidata dalla prima e seconda generazione che basava il suo operare su valori identici a quelli della Morato. Aziende molto simili quindi, seppur con gradi di evoluzione ed innovazione diversi e con una forte complementarietà in termini di offerta.
Le due famiglie, Morato e Bertoncello, hanno deciso di integrare le due aziende. Insieme alla meta diventa il percorso per sostenere l’integrazione culturale e i cambiamenti organizzativi collegati. È stato un momento complesso in cui le abitudini quotidiane diverse sono diventate protagoniste, rallentando il percorso. Però la voglia di fare, la determinazione e il grande legame affettivo verso l’azienda hanno reso possibile il superamento delle resistenze, ponendo le basi per le successive e attuali sfide.
