Il beato Giuseppe Toniolo, economista cattolico
Fu il primo ad utilizzare il termine “democrazia cristiana” per indicare un’azione politica basata sull’etica, elaborando un programma sociale ancor oggi attualissimo
Nel presentare la figura di Giuseppe Toniolo (1845-1918) a centottanta anni dalla nascita, Marco Zabotti, direttore scientifico dell’Istituto Beato Toniolo, nella diocesi di Vittorio Veneto, e autore di Giuseppe Toniolo. Nella storia il futuro (2018) e di Le cose nuove. Rinascere più forti, sulle orme del Toniolo (2020), non manca di rimarcare che l’illustre economista cattolico non è stato solo uomo del suo tempo, ma anche e soprattutto di futuro, uomo di indomita speranza e straordinario animatore di processi.
Di Toniolo sottolinea come oggi si stia rivalutando molto tutta la portata scientifica delle sue intuizioni e del suo lavoro, considerato il grande Mosè nella storia del movimento cattolico, al punto che Sturzo e De Gasperi non si potrebbero capire senza l’apporto di Toniolo, un cristiano laico, sposo, padre, docente universitario, leader del movimento cattolico in Italia e in Europa tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo.
A Padova, il 5 dicembre 1873, la sua lectio magistralis: “Dell’elemento etico quale fattore intrinseco delle leggi economiche”, dove è già tutto Toniolo. C’è l’etica infatti al centro della sua riflessione, che mette in moto un processo alternativo rispetto alla lotta di classe e al liberismo sfrenato e senza regole dell’epoca. Toniolo, cioè, sceglie la via più difficile, che è la via di un pensiero altro, la via che farà nascere la dottrina sociale della chiesa per la quale l’uomo è al centro e l’economia è al suo servizio. Sappiamo, tra l’altro, che Toniolo non solo ispira, ma anche scrive interi pezzi dell’enciclica Rerum Novarum di Papa Leone XIII (1891), enciclica che segna l’ingresso della chiesa nel dibattito intorno al tema del lavoro e dello sfruttamento delle classi lavoratrici.
Marco Zabotti evidenzia come si debba all’arcivescovo di Assisi, Domenico Sorrentino, la riscoperta di Toniolo, che al suo tempo godeva di una stima infinita. Toniolo tra l’altro è stato l’inventore delle Settimane sociali, ha intuito e promosso la nascita dell’Università Cattolica e sua è stata pure la proposta di un Istituto di diritto internazionale, rivolta nel 1917 a Benedetto XV, che non fu mai realizzata, ma nel 2000 l’Azione Cattolica Italiana fa nascere un Istituto di diritto internazionale per la pace intitolato a Giuseppe Toniolo, per evidenziare proprio questo suo pensiero. Sarà lui il primo a usare il termine “democrazia cristiana”, pensando a una democrazia cristianamente ispirata in cui tutte le componenti della società cooperano per il bene comune, ma a prevalente vantaggio delle classi più deboli.
Risalgono al 1899 i dodici punti del Programma Sociale della Democrazia Cristiana (1899), elaborati da Toniolo, che, a rileggerli, troviamo ancora di un’attualità impressionante, specie là dove proponeva il sistema proporzionale per le elezioni, il decentramento amministrativo comunale e regionale, la limitazione del lavoro notturno, del lavoro femminile e dei fanciulli, il riposo festivo obbligatorio, l’assicurazione contro gli infortuni, la forte diminuzione delle spese militari, la lotta al regime fiscale oppressivo, l’abolizione dei dazi di consumo, la fine dell’usura, il disarmo generale e progressivo.
La Carta Toniolo, redatta dall’Istituto Beato Toniolo nel settembre 2024, declina in chiave moderna le proposizioni e gli impegni di allora, sempre in dodici punti. Condivisa da realtà associative, pastorali ed economiche, anche di rilievo nazionale, la Carta richiama la centralità della persona e la costruzione di una comunità più giusta e solidale, capace di rispondere alle sfide del presente con concretezza e visione, valorizzando temi come la famiglia, l’educazione, l’etica nell’economia, il lavoro sicuro e inclusivo, la cooperazione e la pace.
Il presidente della repubblica Sergio Mattarella, nel centenario della morte del pensatore ed economista cattolico, ha ricordato che le intuizioni e i valori di Toniolo sono dentro i principi fatti propri dalla Costituzione Italiana.
Toniolo aveva una convinzione, nutrita da una forte speranza. Nel saggio Indirizzi e concetti sociali all’esordio del secolo XX (1900) scriveva: “Noi credenti sentiamo nel fondo dell’anima che chi definitivamente recherà a salvamento la società presente non sarà un diplomatico, un dotto, un eroe, bensì un santo, anzi una società di santi”. Nel 2012, sarà il primo economista proclamato beato nella storia della Chiesa.
Marco Zabotti, Direttore scientifico dell’Istituto Beato Toniolo

Il Beato Giuseppe Toniolo
