Un meteorite? No, un pezzetto di cielo
Una piccola e insolita vicenda personale divenuta un’opportunità di conoscenza ed emozione
28 ottobre 2024, a Selvazzano Dentro è una calda giornata di sole, tanto da decidere di pranzare fuori, in terrazza all’ultimo piano, sotto un cielo terso e vivace. Siamo noi tre: il gatto, Massimo ed io.
Terminato il pasto, sgombero la tavola in fretta per godermi quest’ultimo sole di stagione e stendermi sul lettino, mentre Massimo si appresta ad uscire per riprendere il lavoro… la sua musica. Un bacio e mi godo questo momento di pace e silenzio. Non sono ancora le quindici quando un rumore forte e sordo mi fa sussultare, come fosse caduto qualcosa di molto pesante. Mi guardo intorno pensando subito al gatto, ma non c’è nulla sul tavolo e, tutt’intorno, le mie amate piante dentro a grandi fioriere, uniche spettatrici. Non capisco, sopra di me solo cielo, campagna e qualche condominio distante. Poco più in là, sul pavimento di legno scuro, risalta un “sasso” di circa cinque centimetri dalla forma irregolare, all’apparenza lavico. Il primo pensiero è che, se colpita, mi sarei fatta molto male e, qualora fosse stato in testa, probabilmente non sarei qui a raccontare questa storia. Massimo stava per uscire, condivido con lui l’accaduto. Non riusciamo a dare una spiegazione logica: non può essere stato lanciato da sotto e non può essere caduto dal tetto, perché laterale alla terrazza e troppo basso per provocare un rumore di tale intensità. Può essere arrivato solo dal cielo. Forse un meteorite… un piccolo pezzetto di stella… a quel pensiero la felicità mi pervade tutta. Da quel giorno è diventato il mio piccolo prezioso talismano.
Qualche tempo dopo, seguendo un programma scientifico televisivo, sentendo nominare “meteoriti” la memoria mi riporta a quella “pietra” conservata con cura. La prendo tra le mani e comincio a navigare in Internet… volevo conoscere la natura di quell’oggetto misterioso.
Vengo così a scoprire l’esistenza di un ente preposto a questo con sede a Torino, Prisma-Inaf, Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfere. Mi compare una mappa interattiva delle diverse stazioni Prisma, con la possibilità di visualizzare le immagini delle numerose camere all-sky disseminate in Italia, Francia e Croazia. In un attimo mi trovo immersa in un mondo affascinante e ancora a me sconosciuto. La mia curiosità si accende e mi spinge ad andare avanti. Apprendo dell’esistenza di “cacciatori di meteoriti”, reti di appassionati che si scambiano continuamente informazioni in merito, collegamenti con osservatori astronomici… un video mi colpisce, “Il ritrovamento della meteorite Cavezzo del 1° gennaio 2020”, con una storia molto singolare passata alla cronaca. La mia ricerca continua fino ad arrivare ad un articolo che attira la mia attenzione: “Pioggia di Meteore Orionidi 2024. Dove e come vederla” e leggo: “Le Orionidi sono considerate degli sciami meteorici principali. Il loro periodo di attività va dal 2 ottobre al 7 novembre, con il picco di attività attorno al 21 ottobre e in quella serata il Toz (Tasso Orario Zenitale) sarà di circa 20 meteore all’ora, molte più di quelle cui dà origine ogni altra pioggia meteorica del periodo tra ottobre e novembre. Le luminose Orionidi possono apparire in qualsiasi parte del cielo solcando la volta celeste ad una velocità di 66 chilometri al secondo…”.
La data corrisponde al periodo del mio ritrovamento. Ora ne ho quasi la certezza. Alla fine del lungo articolo un indirizzo, consigliano di prendere contatto nel caso di avvistamento o ritrovamento di possibili meteoriti. Invio una mail, ma non ricevo alcuna risposta. Provo allora con un messaggio whatsapp, spiegando l’accaduto e allegando l’immagine dell’oggetto in questione. Ancora silenzio. Tempo dopo riprovo, e arriva una risposta:
“Il campione sembra interessante, la metto in contatto con l’esperto”. E poi: “Buonasera, è sempre difficile formulare un giudizio dalle fotografie. Se crede, possiamo dare un’occhiata al campione al microscopio binoculare e fornire indicazioni più precise. Dovesse rivelarsi una sospetta meteorite, preleveremo il 20 per cento del campione per le analisi di routine, la classificazione sul Meteoritical Bullettin e la conservazione dell’olotipo nel nostro museo (che è un centro deputato a tale pratica). Il resto verrebbe restituito a nostre spese o, se interessati, acquistato dal museo. Nel caso, invece, non dovesse trattarsi di un campione di origine extraterrestre, potremmo inviarglielo ma con spese a carico del destinatario. Se desidera inviarci il campione per approfondimenti, le mando l’indirizzo per la spedizione. Grazie per averci contattata. Cari saluti”.
Marco Morelli, direttore del Museo Italiano di Scienze Planetarie
Ora sono qui, tra le mani un mistero… Dopo questo incredibile viaggio la mia curiosità è quasi appagata. Ho scoperto un mondo che non conoscevo, ho imparato ad avere il coraggio di andare avanti e di chiedere, di non fermarmi di fronte agli ostacoli, di mantenere quel cuore bambino che mi appartiene e crede nei sogni.
Come potrei, ora, smembrare questo piccolo pezzetto di cielo che ha attraversato la volta celeste e mi è caduto accanto senza farmi male? Non posso.
Preferisco pensare a un pezzetto di stella che si è persa nell’universo… fino a ritrovarmi.