Giubileo 2025, un pellegrinaggio come occasione per rallentare e discernere
Da Rieti a Roma, un’esperienza che ha arricchito e rinforzato lo spirito
Il Giubileo è cosa rara. Ricorre ogni 25 anni ed il 2025 è uno di questi. Così, assieme a un gruppo di pellegrini “cittadini” ne abbiamo approfittato e abbiamo organizzato un pellegrinaggio da Rieti a Roma lungo la Via di San Francesco dal 23 al 30 giugno.
L’esperienza è stata di una bellezza senza precedenti. E non solo per i meravigliosi paesaggi incontrati, ma soprattutto perché ci siamo riappropriati di una conoscenza di noi stessi che nella quotidianità viene completamente annullata.
Infatti, attraverso il cammino e la fatica che incontra il corpo fisico, si ha l’occasione per far emergere dentro di sé e nel silenzio tante riflessioni ed emozioni, che ci sono precluse a causa dell’immersione costante nello stress frenetico di tutti i giorni.
L’esperienza è per ciascuno soggettiva, ma ad unirci tutti è stata la percezione di un tempo non lineare, ma elastico, dove una settimana sembra un giorno e un’ora una settimana. Così come un chilometro può sembrare eterno e dieci chilometri cosa da poco.
Qualcuno di noi ha trovato alcune risposte alle sue domande, altri hanno accantonato le vecchie domande e se ne sono poste di nuove.
Il cammino l’abbiamo intrapreso per “spegnere” i nostri problemi, per riconnetterci alla natura, per trovare nuove motivazioni, per parlare con Dio. Forse qualcuno per rabbia, forse altri per esaurimento. Per tutti, siamo partiti con qualcosa e siamo tornati con molto di più. Un sorriso, una parola dolce, una frase in testa, tante nuove storie.
A fare da tramite la lentezza del cammino, che contrasta così tanto con la frenesia a cui siamo costretti per incastrare i mille impegni quotidiani. È quella lentezza che vorremmo tutti i giorni, ma che non possiamo.
Eppure, dovremmo imparare a rallentare e a discernere. Solo così, arrivati a Roma il giorno dei Santi Pietro e Paolo, abbiamo potuto assaporare l’autentica esperienza della festa religiosa, partecipando alla funzione all’interno della basilica vaticana, a pochi metri dal Santo Padre. Tale solennità non l’avremmo vissuta pienamente se non avessimo faticato così tanto, se non avessimo sofferto la sete e se non ci fossimo posti così tante domande.
Questo Giubileo, perciò, è l’occasione soprattutto per questo. Anche nella tradizione ebraica è l’anno dove si rimettono i debiti e c’è la possibilità di avere un nuovo inizio. È l’occasione per passare attraverso una semplice porta, che poi è la porta che abbiamo dentro di noi.




