Don Milani, l’istruzione e il merito

Forse il maestro di Barbiana non piace all’attuale Governo?

Alle pagine 297 e 298 del libro Don Milani. Vita di un profeta disobbediente (TS Edizioni 2023), con riferimento alla Lettera a una professoressa scritta soprattutto dagli alunni del priore di Barbiana, il giornalista e scrittore Mario Lancisi afferma: “I furori avversi a don Milani e a una Lettera a una professoressa proseguono fino ai nostri giorni (…). Un’ eco di queste controversie la possiamo ritrovare nella decisione del governo di centrodestra di aggiungere il “Merito” alla dicitura del ministero dell’Istruzione (…). L’aggiunta della dicitura Merito a Istruzione suscita scandalo e sofferenza per una storia dolorosa. La storia di un ragazzo figlio di famiglia poverissima, bocciato, respinto in nome del merito”. Anche se oggi le condizioni sono notevolmente cambiate, è comunque indubbio come in più situazioni la provenienza familiare, sociale, economica e professionale degli studenti incida (positivamente o negativamente) sulle valutazioni scolastiche. Quindi il “merito”, motivatamente osteggiato dalla scuola di Barbiana, oggi come ieri si accompagna, in alcuni casi, a “respinto”. Tutto l’opposto di “I care”, “me ne importa, mi sta a cuore”, il motto di don Lorenzo Milani. Vorrei sbagliarmi, ma personalmente interpreto l’aggiunta “Merito” alla dicitura del ministero dell’Istruzione come una stoccata critica al metodo scolastico di don Milani. Anche questo governo, soprattutto nel centenario della nascita del priore di Barbiana, dovrebbe – come hanno fatto il Santo Padre e il Presidente della Repubblica – ringraziare don Lorenzo Milani e i ragazzi e le ragazze di Barbiana.

Ti potrebbero interessare anche questi articoli

Ottant’anni dopo, chiamati a scegliere tra un futuro di pace o di conflitto

Abbiamo appena celebrato, in questo inizio d’agosto, gli ottant’anni dalla distruzione di Hiroshima e Nagasaki, l’evento che sancì l’inizio dell’era del terrore atomico e, contemporaneamente, la fine del più grande conflitto della storia umana. Una mostruosità (della cui necessità e…Continua a leggere →

Angelo Dalle Molle, figura esemplare e incarnazione dell’imprenditoria veneta

Mestrino di nascita, padovano di adozione, Angelo Dalle Molle (1908-2001) incarna l’essenza imprenditoriale del Veneto, dove i fatti contano più delle parole. E di parole egli è davvero parco, preferendo sovente rimanere in silenzioso per una forma di estrema riservatezza,…Continua a leggere →

Ricordo di padre Enzo Poiana a nove anni dalla scomparsa, amico e guida spirituale

Nei frequenti “amarcord” di una (ormai) lunga vita, trascorsa dai 25 anni in poi in terra veneta, ma pur sempre legata per radici e crescita e maturità nella mia amatissima Romagna,  c’è un capitolo abbastanza nutrito di pagine riguardante i…Continua a leggere →

Il battagliese Odoardo Plinio Masini, dalla Resistenza alla società del dopoguerra

Battaglia Terme pur essendo, per estensione, il più piccolo tra i comuni della provincia di Padova, è uno scrigno in cui sono racchiuse molteplici bellezze come il Castello del Catajo, Villa Selvatico, Museo della navigazione fluviale ed è pure in…Continua a leggere →

Il Piano INA-Casa e il felice esempio padovano del quartiere “inglese”

“… Sono altari / queste quinte dell’Ina-Casa, / in fuga nella Luce Bullicante, / a Cecafumo. Altari della gloria / popolare”, così scriveva Pier Paolo Pasolini in Poesie mondane (1962). Il Piano INA-Casa (1949-1963), noto anche come Piano Fanfani, dal…Continua a leggere →